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64 la poesia di un filosofo


La scienza sarebbe dunque fatale alla fede, alla poesia ed allo stesso amore?... No! Il poeta protesta e si ribella. Chi ha detto, domanda, che la poesia sia incompatibile con la verità? Se l’osservazione paziente dello scienziato solleva a lembo a lembo il velo che nasconde il mistero delle cose, il vento della strofe lo può strappare d’un sol tratto.

Et c’est pourquoi, toute ma vie,
Sì j’étais poète vraiment,
Je regarderais sans envie
Képler toiser le firmament.

Senza dubbio: il vero poeta non deve guardare con invidia l’astronomo che scruta il cielo, come l’astronomo non dev’essere neppur egli geloso del poeta: i due ufficî sono egualmente importanti e dignitosi; ma il vento della strofe non solleva nulla. Se bastasse mettersi a cantare per risolvere i problemi e discoprire le leggi della natura, chi si rovinerebbe più gli occhi e le mani sugli strumenti d’un gabinetto, chi vi si chiuderebbe a farvi calcoli sopra calcoli? Il poeta può soltanto ridire ciò che lo scienziato ha scoperto; ma la strofe del poeta dev’essere alata, vibrante, sfolgorante; e il linguaggio dello