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86 la poesia di un filosofo

sata a tutte le teorie della filosofia terrestre. Naturalmente egli riconosce ancora una volta che questa filosofia è impotente. L’unica scienza umana era dovuta ai pazienti sperimentatori; pertanto, dopo le teorie filosofiche, l’ansioso rammenta tutti i ritrovati scientifici, per concludere una seconda volta che la scienza è, come la filosofia, incapace di risolvere il problema delle cause finali. Ma Stella, che comincia a inquietarsi dell’agitazione dell’amante, cerca persuaderlo dell’inutilità di tutte quelle ricerche:

À quoi bon, le regard péniblement tendu
Et le front consommé par de stériles fièvres,
Soumettre au froid scalpel le cher tissu des lévres
Quand le baiser donné nous est deux fois rendu?

E Fausto, subitamente convertito:

Tout aimer suffit pour éteindre
La soif de tout savoir: aimons!

Ma ecco che ad un tratto il giovane ode finalmente quelle voci terrestri per tanto tempo perdutesi invano nell’immensità degli spazi; e siccome esse gli ricordano i dolori degli uomini, egli che, in conclusione, quantunque risorto in un mondo migliore, non è guari più lieto di loro, pensa di riscendere in questo basso mondo per confor-