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la messa di nozze 129

ancora in tempo! Non ti chiedo altro che d’aspettare ancora un poco, per rassicurarti, per provarti che non posso mutare, qualunque cosa avvenga; che abbandonarmi a te, riposare in te, darti quanto mi resta di sentimento, di ingegno e di vita, è l’unico mio desiderio, l’ultimo mio bisogno....

Ella scosse il capo, senza rialzarlo.

— No. Mai.

Egli si premè tra le mani la fronte scottante; poi, levatosi, si appressò al finestrino, col petto oppresso, il respiro mozzato dall’aria ormai greve della cabina, avido di ristorarsi al soffio della notte. Restò invaso dallo stupore alzando la tenda: albeggiava, il cielo impallidiva sulla terra ancora avvolta nell’ombra, le masse vegetali si profilavano dense e nere sul lividore dell’orizzonte. Oltre la linea della siepe fuggente e stormente al soffio impetuoso prodotto dalla corsa del treno, i campi rigati dai solchi delle piantagioni, pezzati dalle culture, divisi dai fossi; i casolari vigilati dagli alberi d’alto fusto, nel mezzo dei chiusi, dormivano ancora, parevano abbandonati, deserti, senza forme viventi, senza chiarori alle finestre, senza fumi ai comignoli: solo

De Roberto. 8