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la messa di nozze | 137 |
a scendere mentre il moto delle ruote si arrestava, per riprendere subito dopo in senso inverso. Sul pontile non c’erano nè viaggiatori nè curiosi: solo due marinai della «Lacustre» pronti ad afferrare le gomene lanciate dai loro compagni di bordo.
Sbarcato con la sua valigia in mano, Perez si guardò intorno, un poco imbarazzato: Lodovico gli aveva scritto che lo avrebbe rilevato all’approdo, e non si vedeva nessuno.
— Non c’è una carrozza? Un omnibus d’albergo? — domandò a uno dei marinai.
— Nossignore. A questa stagione c’è aperto il solo «Grand-Hôtel», alla Fraida; ma l’omnibus scende soltanto alla stazione della ferrovia, a Gozzana.
— Si troverà almeno qualcuno che mi porti la valigia e mi insegni la via?
— Dove va?
— Dal signor Bertini, il cognato del dottor Salfi....
— Ah, bene! — rispose quell’uomo, con espressione di rispetto, udendo pronunziare i due nomi. — Aspetti un momento che il battello sia ripartito: proveremo all’osteria del Morello; e se mai, sono qua io.
Ma quando il «Ticino», liberato dalle go-