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me lo ha serbato e ora me lo dà. Fu una gran disgrazia la morte della mamma mia, parliamo sempre di lei, l’abbiamo sempre presente; e se potessi vederla un giorno! Ma quando egli si duole perchè da solo non può bastarmi, non ha ragione: io ringrazio il Signore d’avermi dato un padre come il mio, che mi vuol tanto bene, che non mi lascia desiderare mai nulla.»

Ella stessa temeva di non bastargli, e non tanto per sè quanto per lui pensava che, se avesse avuto una sorella, in due sarebbero meglio riuscite a farlo felice. Le famiglie molto numerose e concordi le facevano invidia:

«Quando si è in tanti ciascuno dice la sua, ciascuno ne pensa qualcuna, gli umori diversi reagiscono l’uno sull’altro e si modificano; mentre una persona sola può essere tutt’in una volta, seria e allegra, può pensare a tutto, prevedere e far tutto? Quando sto poco bene il desiderio di una sorella che tenga allegro il babbo, che gli allevii le cure ed i pensieri diviene più forte.... Ho detto al babbo questa mia idea; egli si contenta di me sola, non vorrebbe dividere in due il bene che mi vuole. No, babbo mio; il bene non si dividerebbe in tal caso: si sommerebbe...»

E quantunque l’amore del padre la occupasse tutta, ella sentiva che nel suo cuore c’era posto per un affetto diverso. Confessava la prima volta questo sentimento nel provare un secreto senso di