lei afforzato dall’impegno di dimostrare al miscredente la potenza di
quegli scrupoli che egli schernisce, e riconoscerete che la morte doveva
apparirle nuovamente, fatalmente, come il termine della sua sventura.
Per credere che ella potesse accettare d’unirsi con voi, dovete
ammettere che i suoi scrupoli non fossero molto sinceri... che fossero
certamente poco forti. So bene che la passione ragiona altrimenti; che,
secondo il comune giudizio, alla forza dell’amore nulla deve resistere;
ma ciò potrà esser vero, se mai, d’un primo, d’un solo amore; il
continuo rinnovarsi di simili trionfi è a costo della dignità, del
rispetto, dell’onore, di una quantità d’altre cose che importano
anch’esse moltissimo. La vostra amica, già una prima volta lasciando
parlare il solo amore, aveva seguito una via traversa. C’era in fondo
all’animo suo il sentimento lodevole del riscatto da operare; ma ella
pur sentiva d’aver errato. L’amor vostro doveva rivelarle l’abisso che
ella rasentava. Voi stesso, con la fiducia e con la sola speranza di
poterla un giorno piegare, ve la spingevate. Volevate farne la donna
vostra; ma, sollecitati entrambi dalla passione, era verisimile che,
date le condizioni nelle quali ella si trovava, aveste aspettato?
Volevate mettervi sulla via diritta, ma un giorno non vi sareste trovati
immancabilmente per una via obliqua? Ella non doveva prevedere di non
potervi resistere?... Voi siete poeta, voi conoscete la vita,