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154 spasimo

mandai: «Non è forse vero?» Ella rispose: «Sì.» Questa parola, la parola dell’assenso, fu l’ultima sua...

Il Ferpierre lasciò che l’eco della voce appassionata si disperdesse. Incrociate le braccia sul petto, proferì poi lentamente, dopo un breve silenzio:

— Orbene: noi non abbiamo ancora testimonianze lampanti della verità, e voglio credere che da un momento all’altro si possa trovare la prova irrecusabile della vostra accusa. Voglio concedere che quando avremo la lettera diretta a suor Anna Brighton, troveremo che in questo foglio scritto due ore prima della sua morte la contessa non solamente non parlava di morire, ma esprimeva al contrario l’imminente felicità. Ma ora come ora, se la logica ha da valere qualcosa, bisogna credere al suicidio.

Poichè il Vérod non rispose, guardandolo timidamente, egli riprese:

— Quest’ultimo vostro colloquio, del quale non volete riconoscere l’importanza, basta a spiegare la catastrofe. Io presentivo che qualche cosa dovesse essere avvenuta fra voi per la quale ella aveva visto spalancarsi un baratro dinanzi ai suoi passi. Se la disgraziata illudevasi sulla possibilità d’una pura amicizia, le ultime vostre parole doverono disingannarla. Tutti gli argomenti che le adduceste sono i consueti sofismi della passione. Voi