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32 spasimo

— V’incontraste con lui dopo che conosceste la contessa?

— Mai. L’anno scorso pareva ch’egli l’avesse lasciata per sempre. Ora, dopo il suo ritorno, lo vidi da lontano una o due volte.

— Che cosa sapete intorno alla sua attività politica?

— Che non fu uno dei meno gravi dolori della infelice.

— Ignorava ella, quando lo incontrò, gli scopi ch’ei prosegue?

— Non so... non credo... Ma se pur seppe che lo avevano bandito dalla patria e condannato a morte, buona e sensibile come ella era dovè tremare di pietà per lui. Se egli le disse che questa sua sete di sangue è amore di libertà e di giustizia, carità degli oppressi e sogno di perfezione, l’anima sua ignara del male dovè fors’anche accendersi d’entusiasmo ed ammirarlo!...

— Credete che il disinganno sopravvenisse molto presto?

— Troppo presto... e troppo tardi! Sì!

— Quando la conosceste?

— L’anno passato.

— Dove?

— Qui, al Beau-Séjour.

— Non aveva ancora preso in affitto la villa?

— Sì, ma stette alcune settimane all’albergo.

— Dove passava l’inverno?