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sassinata!... Voi non credete perchè non sapete, perchè non la conosceste!... Voi avete bisogno di toccare con mano per credere. Io sono certo invece che un infame delitto è stato qui oggi commesso. Io prendo impegno di confondere gli assassini, di vendicare la morta. Il dover vostro è di non credere nulla, per ora; di indagare, di aiutarmi a cercare le prove che mancano. Esistono: le troverò!

— Tanto meglio! — rispose il Ferpierre. — Voi potete anche essere certo che le cercherò, che le cerco anch’io!...

E, prima d’esser persuaso dalla forza di quella fede, lo congedò e diede ordine che introducessero la giovane sconosciuta.

— Il vostro nome? — le domandò.

— Alessandra Paskovna Natzichev.

— Nata a?...

— Cracovia.

— Quanti anni?

— Ventidue.

— Che professione?

— Studente di medicina.

— Il domicilio?

— Zurigo.

Ella rispondeva con voce breve e secca, quasi insofferente delle domande.

— Come vi trovate in questa casa?

— Venni a parlare con Alessio Petrovich.

— A parlare di che?