Pagina:De Roberto - Spasimo.djvu/51

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le prime indagini 39

rivelato l’insanabile miseria della propria esistenza, quale meritava più credito?

Avvezzo a esercitare le sue facoltà d’analisi in casi molto dubbii ed oscuri, il giudice non s’era ancora trovato maggiormente esitante. Nondimeno, invece di discutere tra sè le varie ipotesi, egli faceva di tutto per distrarsi, per impedire che una di queste, a sua propria insaputa, mettesse radici e gli contendesse l’esatta percezione del vero. Egli sapeva che la vegetazione delle idee è molto più rapida di quelle di certe piante che in breve stendono attorno folte chiome frondose; e che la vita delle opinioni, quantunque sembri dipendere dalla volontà e cessare sotto l’influenza delle opinioni contrarie, pure è tenacissima e talvolta resiste agli sforzi più gravi.

Anche il Vérod, che pareva tanto confuso ed abbattuto, fu ben tosto sollevato da una vivace reazione.

— No!... — disse a un tratto, rialzando il capo e scrollandolo in atto di chi si ricrede. — No!... Non è possibile!... Non può essere vero!... Se fosse morta per me non m’avrebbe ella detto, non m’avrebbe lasciato una parola, la parola del suo dolore, un saluto, un addio?... Pur ieri io le parlai, e nulla, nulla potè farmi sospettare il pensiero di morte: al contrario!... No! — ripetè, affermando la voce secondo che il suo convincimento si veniva afforzando: — No! Non si è uccisa! È stata as-