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i ricordi di roberto vérod |
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vuole gli uomini più cupidi e impazienti. Ma
quest’uomo avrebbe sdegnato il proprio passato e avrebbe tremato di
gioia superba nello stringere al cuore la vergine. Essi si sarebbero
uniti per sempre. Non si sarebbero contentati d’un tacito impegno, ma
avrebbero chiesto la sanzione sociale e la divina; perchè la legge
morale vuole che l’amore sia il fondamento della famiglia: allora esso
non muore, o si trasforma. Noi ci siamo conosciuti troppo tardi. Io non
nego che si possa amare più d’una volta, da parte vostra segnatamente.
Per noi donne l’esperienza è più rischiosa. E in generale quanto più si
prova tanto meno si crede. Troppo a lungo io sono vissuta fuori della
legge, perchè possa ancora sperare di rientrarvi. Voi non vorrete
crederlo, ora, e siete sincero; ma sarete egualmente sincero più tardi,
credendolo. Non mi faccio peggiore di quel che sono; ma se non gli
altri, io stessa ho, indistruttibile, il sentimento della mia decadenza.
Questo sentimento contenderebbe la vita alla fede. Dinanzi al sepolcro
di vostra sorella, quando voi eravate lontano, quando non sapevo bene
che cosa sarebbe accaduto fra noi, io pensai d’esservi unita da un
sentimento fraterno. Ora sento che anche questo ci è conteso. Voi
dovreste arrossire di me. Se la pietà fosse più forte, non riuscireste a
vincere la tentazione di mutare la natura del nostro legame; o
vincendola ne soffrireste troppo. Queste cose