Pagina:De Sanctis, Francesco – Alessandro Manzoni, 1962 – BEIC 1798377.djvu/270

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don Abbondio è un magnifico spettacolo. È verso sera, la luce del sole scomparso per i fessi di un monte si dipinge nei massi del monte opposto come a pezze di porpora; ci è il lago, ci sono i monti. Don Abbondio si ferma macchinalmente, e poi riapre l’ufficio tranquillamente. Quello spettacolo non produce in lui nessuna impressione.

Ora voi non sapete come vesta, che faccia abbia, ma l’avete tutto innanzi, e non mediante riflessioni, ma con particolari plastici, e certi atti che per lo più non si notano e Manzoni ha presi dal vero e messi in rilievo, atti caratteristici che rappresentano tutto l’interno d’un personaggio.

Questo aver messo in ridicolo un prete spiacque ai divoti, ed anche Manzoni piú tardi c’ebbe scrupolo. Pur di qua è uscito il suo personaggio più popolare.

        [Nel Pungolo, 10-11 maggio 1872].