Pagina:De Sanctis, Francesco – Alessandro Manzoni, 1962 – BEIC 1798377.djvu/309

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xv. don rodrigo - padre cristoforo 303

sicché a sentirlo parlare voi ve ne formate una idea migliore di quella che vi formereste a vederlo in azione, quando è un dappoco. Sicché la forma nella quale don Abbondio dipinge se stesso è superiore alla realtà del suo carattere.

— Dunque, mi direte, allora comprendiamo perché don Abbondio è iventato popolare; egli ch’è personaggio di un carattere così superficiale, in una forma superiore ha dovuto incontrare nella parte colta e nella plebe — . E difatti io ho esaminato che noi non abbiamo altro comico che sia in armonia cosí meravigliosa col pensiero moderno. Abbiamo un comico com’è ne’ principii dell’arte, e da Calandrino a Monsignor Perrelli tutto il comico è grossolano, ed è sempre la medesima parodia, la parodia della paura. Quel che v’ha di progresso nel don Abbondio è la forma scelta che sta di rincontro alla forma volgare come è rappresentato ordinariamente il comico. E ncndimeno, quantunque nell’essenza quel comico non è cangiato fuorché nella forma, voi sentite in esso il secolo XIX: c’è qualche cosa per cui voi lo vedete in una regione molto più elevata e che non è il comico che è uscito dalla immaginazione del poeta; e questa qualche cosa è fuori di esso ed è nel Manzoni, il quale se lo mette innanzi e lo critica col suo risolino e lo eleva così alla temperatura del secolo. Sicché il progresso moderno del don Abbondio non è in lui come creazione, ma è nel processo della sua formazione.

Manzoni adunque fissa i movimenti estetici de’ personaggi, e scavando in quella forma semplice, trova il rapporto di quello che sta al di dentro con quello che sta al di fuori, ve ne mostra gli effetti, sicché avete spiegati tutti que’ movimenti spontanei che erompono al di fuori, ed avete così un personaggio formato allo spirito moderno; e quantunque il carattere sia anteriore, pure il processo di formazione è tutto moderno.

Don Abbondio è il beniamino di Manzoni, è il solo personaggio che comparisce sempre; gli altri, eccetto Renzo e Lucia, scompariscono presto.

Questa predilezione non è predilezione del creatore verso la sua creatura più corrispondente al suo genio, ma è corrispon-