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Cap. XXVIII, p. 224 r. 7: «conclusione», Bo «conclusioni».
Cap. XXXI, p. 234 r. 21: «aprano», Bo «aprono».
Degli ultimi capitoli, mancanti nell’edizione Bonari, si ebbe più tardi una parziale pubblicazione, dalla copia più imperfetta, del capitolo XXXVII, nel Fortunio (22 giugno 1893), e di un frammento del capitolo XXXVIII nel Pungolo (25-26 giugno 1893).
Fu merito di Benedetto Croce l’aver pubblicato negli Scritti varii inediti o rari di Francesco De Sanctis (Napoli, Morano, 1898, vol. II, pp. 101-135) i sei capitoli «in aggiunta allo Studio sul Leopardi» ristabilendo la successione e la divisione dei manoscritti di Avellino. Il Croce riprodusse per i capitoli XXXIII, XXXIV, XXXV, XXXVI il testo della Nuova Antologia, e per i capitoli XXXVII e XXXVIII quello dei manoscritti («scegliendo le redazioni che ci sono sembrate per segni certi le ultime e più compiute»1), non senza qualche svista e qualche compromesso fra le varie redazioni, non sempre chiaramente giustificabile: come, ad esempio, a p. 260 rr. 9-13, dove è seguito il testo del manoscritto autografo, e non quello della Nuova Antologia, adottato in tutto il resto del capitolo. Indico qui solo alcune sviste o modificazioni più notevoli:
Cap. XXXIV, p. 250 r. 20: «non trovi». Croce «non siavi». P. 251 r. 21: «né il vino», Croce, «né il calore». Cap. XXXVII. P. 268 r. 2: «gli veniva innanzi la prima età», Croce «egli rivedeva la prima età; ivi r. 7: «Forse in quella ‘Via delle Rimembranze’», Croce «Forse, a Pisa, nella Via delle Rimembranze». P. 270 r. 15: «non le fissa gli occhi», Croce «non fissa i suoi occhi»; ivi r. 17: «l’intima letizia», Croce «letizia». Capitolo XXXVIII, p. 273 r. 34 - p. 274 r. 1: «quella vita allegra di natura e d’uomo, dalla quale si tengono alieni il passero ed il poeta», Croce «quella vita allegra di natura e d’uomo, nella quale si tengono assieme il passero ed il poeta».
Successivamente il Croce stesso ripubblicò dal Roma la lezione introduttiva del corso del 1876 nella Critica (X, 3, 20 maggio 1912), mentre F. Torraca pubblicava nel 1917 (prima in opuscolo, Napoli, Morano, e poi nella Commemorazione di F. De Sanctis nel primo centenario della nascita, a cura della Università di Napoli, Napoli, p. 69 e sgg.) la lezione sulla Vita solitaria, da lui stesso raccolta durante il corso del 1876.
- ↑ Op. cit., p. 102.