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104 la giovinezza

tissimi luoghi dei suoi discorsi limpidi e filati. Mi ricordo fra l’altro questa frase: «Io fo quello che dico, e dico quello che penso». Ci vedevo uno dei miei cari ideali, la concordia tra il fare, il dire e il pensare, e m’immaginavo che avrebbe recato ad atto tutte quelle grandi idee di libertà e di riforme, di cui aveva piena la bocca. Ma i fatti mi riuscirono di molto inferiori ai discorsi, e anche discorrendo, il ministro mi pareva inferiore al deputato. Nelle mie passeggiate e nelle chiacchierate intime con gli amici, facevo lo sputa-senno, e pronunziavo con grande sicumera giudizi di giovane focoso e inesperto. Forse nei miei giudizi severi entrava quella non so quale velleità che trascina i giovani in favore dell’opposizione. Non avevo ancora una personalità in quel giudizio delle cose e degli uomini, e mi facevo molto impressionare da quello che dicevano di lui i giornali di mia lettura, il Siècle e i Débats, che gli erano contrari; forse anche la grande aspettazione che avevo di lui gli nocque. Pure lo accompagnai con qualche simpatia nella sua campagna contro i gesuiti e contro i conventi, e poi nella sua azione diplomatica a sostegno del viceré d’Egitto. Mi fece grande impressione, nella discussione parlamentare intorno ai gesuiti ed ai conventi, un discorso di Berryer, un pezzo oratorio di gran forza, dov’erano descritte con mirabile facondia certe lassitudini della vita, che cercano appagamento nella quiete dei conventi. I deputati lo applaudirono molto, ma conchiusero contro, ciò che a me parve strano. E mi parve anche più strano quell’antipatico uomo di spirito ch’era il Dupin, il cui discorso mi sembrò cavilloso e curialesco. Queste furono le mie sorprese in politica. Ma erano nulla a quelle che vennero poi.

Vidi il Thiers invischiato nella lotta tra Egiziani e Turchi, e mi pareva ogni di scoppiasse la guerra. Ma non ne fu niente; il ministro seppe così mal manovrare, che la Francia rimase isolata, e non ebbe animo di affrontare l’Europa per i begli occhi di Mehemet. Io capii poco di quella politica farragginosa, e mi venne, così piccino com’ero, il sospetto che facesse apposta così, per distrarre i Francesi dal programma liberale trombettato da lui. Vedi malizia! E non è la prima volta che gli uomini