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142 la giovinezza


L’istruzione non ha limiti. Nessuno può esaurire, non dico le scienze, ma né una scienza sola, per circoscritta che sia. Ogni anno si allarga il campo del sapere; dopo alcuni anni il maestro diviene appena un discepolo. Perciò l’ufficio della scuola non è l’istruzione sola, ch’è un fine inarrivabile, ma ancora e più l’educazione dello spirito in tutte le sue forze. Questo io chiamava ginnastica dell’anima. Le forze te le dà. la natura, ma limitatamente anche nei più grandi. Ricordandomi certi miei studi di medicina, descrissi i quattro famosi temperamenti, notando le loro forze e le loro debolezze. Mi promettevo un grande effetto da quella lezione, che contro il mio costume avevo scritta tutta intera, non ben sicuro della materia. Avevo segnato anche nella memoria i punti che mi parevano più interessanti, e dai quali mi attendevo grandi applausi. Ma gli applausi non vennero né grandi né piccoli; anzi la lezione fu udita con una freddezza insolita, che a poco a poco guadagnò anche me. Non mi sapevo consolare di questo insuccesso, e passai la sera con quel chiodo nel cervello. Il di appresso, attendendo il Marchese per la traduzione, si fece crocchio; e io con quel martello che aveva nel cuore, buttai fuori tutti i miei pensieri. — La lezione che ieri mi costò molta fatica, ma non fu gradita, fu un vero fiasco. Io ci ho pensato ben sopra, ed ecco la spiegazione. Voi non credevate alla mia competenza, e io non ci credevo. Quella materia, ancorché molto da me ruminata e studiata nei più piccoli particolari, rimaneva fuori del mio spirito, come parte di una scienza a me nuova. Temevo di errare, pesai le virgole, usando i modi e le parole del testo, e sempre con questo pensiero fitto in mente: dovesse uscirmi qualche sproposito! Cosi riuscii freddo e insipido, scontento io, scontenti voi. E ho imparato a mie spese, che a parlar bene d’una materia è mestieri aver dimestichezza con la scienza di cui è parte. Ed ecco nella mia persona un esempio di quello ch’io ho chiamato serietà dell’intelletto. Questa serietà mi è mancata — . La mia confessione fatta con tutta bonomia mosse in loro un riso di applauso, e io mi sentii compensato abbastanza dell’insuccesso.

Sissignore, la natura ti dá le forze e le attitudini. Non si