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essenza 237

b)

LA DIFFERENZA


Differenza assoluta.

i) La differenza è il negativo che ha la riflessione — essenziale momento della identità che si pone o si determina come il negativo di sé, o la differenza non di un altro, come nell’esistere, ma di sé da sé. La differenza assoluta è rapporto su di sé, non mediante un estrinseco; così concetto semplice. La identità dell’essere altro nell’esistere è paesaggio da una determinazione nell’altra; nella riflessione la differenza è identica, come riflessa o uguale a se stessa. 2) Il differente dalla differenza è l’identità: la differenza di sé da sé o assoluta è perciò se stessa e l’identità. Come semplice, essa è il Tutto, non differenza; è differenza in rapporto all’identità; ma essa contiene in sé il rapporto. È perciò il Tutto, ed un momento del Tutto; come l’Identità è Tutto e momento. Ambi si fanno momenti o esseri posti, perché come riflessione sono negativo rapporto su di sé, o si pongono come negativo: così la Riflessione è determinato fondamento in sé di ogni attività e movimento. 3) Ma i due momenti sono ciascuno rapporto su di sé, o riflesso, a cui perciò la differenza è estrinseca.

Differenza estrinseca (Verschidenheit).

I due momenti rapportati ciascuno su di sé sono estrinseci ed indifferenti l’uno all’altro, e rispetto alla loro determinazione: in sé sono indeterminati l’uno all’altro. Ciascuno è il Tutto, unità di sé e dell’altro — riflessione in sé. Così la determinazione di essere o solo identità, o solo differenza, è tolta: non più determinazione essente, o qualità, ma negazione, o essere posto, riflessione a sé estrinseca. La riflessione in sé e l’estrinseca sono le due determinazioni di essi momenti; determinazioni non in sé e per sé, ma poste estrinsecamente. L’identità estrinseca è uguaglianza.