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essenza 255


Porosità e Puntualità — Contraddizione.

La Cosa nella sua assoluta determinazione ov’essa è la tale, è il risolventesi, nascere e morire. Questo risolversi o liberarsi è l’estrinseco diventare determinato, come ancora l’essere di essa. Essenziale al suo essere è il risolversi o l’estrinsechezza: esso è solo l’ancora: esso sussiste solo in questa estrinsechezza. Ma esso sussiste altresì nella sua materia. La Cosa è estrinseca riunione di sostanziali materie; queste non sono Cose, non hanno negativa sostanzialità, ma sono proprietà sostanziali, cioè l’essere determinato in sé riflesso. Come riflesso o per la loro forma sono esse semplici e rapportantisi solo su di sé; ma come determinate o pel loro contenuto questo non è riflesso in sé, ma per la sua determinazione si rapporta all’Altro — negativo rapporto. La Cosa è perciò non solo l’ancora o la Porosità, il rapporto delle materie come indifferenti l’una all’altra, ma pure il loro negativo rapporto, o la puntualità. L’una materia non è ciò che è l’altra e non è in quanto l’altra è. La Cosa è perciò rapporto delle materie in cui sussiste, di maniera che in lei sussiste l’una, ancora l’altra, ancora l’altra, porosità; ma che in lei ad un tempo l’una non sussiste in quanto l’altra sussiste. La Cosa è il sussistere di tutte; e non pertanto il sussistere dell’una è il toglimento dell’altra. Nel sussistere dell’una l’altra non sussiste, puntualità; e ad un tempo l’altra ancora sussiste, porosità — Contraddizione.

Apparizione.

Le materie sono essenzialmente porose. Per la puntualità o negativa unità della Cosa esse si penetrano: dove è l’una, nello stesso punto è l’altra; la cosa nello stesso punto ha colore, sapore, odore ecc. Ma in quanto la Cosa è parimente solo l’ancora di esse (oltre di essere la tal cosa o negativa unità), ed esse sono indifferenti l’una all’altra, ciascuna in sé riflessa, esse non si toccano nel penetrarsi— perciò porose. L’una sussiste ne’ pori e nel non sussistere dell’altre; ma queste