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256 la logica di hegel

sono pure porose; ne’ loro pori sussiste la prima e tutte le altre: il loro sussistere è il loro essere tolto e il sussistere dell’altro. Ciascuna è posta come la sua negazione, e questa negazione è il sussistere di un’altra; ma questo sussistere è appunto la negazione di questa altra e il sussistere della prima. Il penetrante è penetrato, e il penetrato è penetrante. La Cosa è così la mediazione contraddicentesi, in cui l’esistenza ha raggiunta la sua sostanzialità, di essere cioè nell’Uno Essere in sé essente o sostanziale sussistere ed inessenziale esistenza. La verità dell’esistenza è perciò di avere il suo essere in sé nella inessenzialità, o il suo sussistere in un altro, l’assoluto Altro, o di avere per sua base il suo niente. Essa è quindi apparizione, o apparenza reale, in cui si libera.

Nota. La materia è il contraddicentesi; lo spirito è la Contraddizione ritornata in sé o risoluta: la differenza è non sostanziale, ma momento nel subbietto.

quadro v: l’apparizione o l’esistente

a)

IL PORRE


Positiva immediata identità.

L’esistenza è assoluta negatività: la sua verità è l’apparizione o l’esistente, mediante la negazione che produce il suo sussistere, e il suo ritorno in sé. Cosi è essenziale sostanzialità per il suo ritorno, e insieme essere posto avente per fondamento del suo sussistere un altro, la negazione. Questa è anche sostanziale, ed essere posto. La sostanzialità, perché ritorno del niente in sé mediante il niente, è solo essenziale apparenza. Il sussistere dell’uno è l’essere posto dell’altro: fondantisi reciprocamente e sussistenti in questa reciproca negazione. Il fondamento è così un primo, che è solo un supposto — la negativa parte dell’apparizione. Ma in essa è contenuta la positiva identità dell’esistente con sé. Esso è essere posto