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298 il «manuale» del rosenkranz

zialità di sistema. I suoi giudizi sono lontani parimente e dalla pompa di principi scientifici, e dalla trivialità di luoghi comuni, di epiteti negativi, di paralleli; narra più volentieri che non discorre, cogliendo il generale nella sua realtà; comprensivo ad un tempo e ritrattista, con vivace brevità, sicché talora sotto una frase trovi una pagina di Schlegel, e sotto un periodo un discorso di Jakob. E preziose sono le sue annotazioni, nelle quali indica le fonti da cui ha attinto, porgendo così al lettore una notizia esatta di tutto quello che è stato scritto di più eccellente intorno a ciascuna materia. Quanto a noi, non abbiamo creduto di dover cedere alla facile tentazione di aggiungervi pure le nostre chiose, parendoci quasi una pedanteria quel tener dietro alle peste di uno scrittore, e rompergli per così dire le parole in bocca. Ma perché non tutt’i giudizi del professore tedesco ci sembrano esatti, e perché la critica riposa oggi sopra basi ancora fluttuanti, abbiamo stimato esser pregio dell’opera il premettere meno un giudizio, che un ragguaglio de’ principi estetici dell’autore a norma de’ giovani studiosi. Al qual lavoro crediamo pur necessario di aggiungere un giudizio più compiuto e disteso intorno a’ poeti italiani: perocché, essendo la storia della poesia italiana trattata dall’autore come una parte di tanto ampia materia, non ha potuto avervi quelle larghe proporzioni, che lettori italiani debbono desiderare. Al qual bisogno speriamo di poter satisfare, arricchendo quest’opera di un lavoro speziale sopra i maggiori poeti italiani.

L’opera è divisa in tre volumi. Il primo contiene la storia della poesia orientale e della poesia classica: quella trattando della poesia cinese, indiana, indocinese, ebraica, persiana, araba e turca; questa, della poesia greca e romana. Il secondo volume comprende la storia della poesia moderna, latina, francese ed italiana. Materia del terzo è la storia della poesia spagnuola, portoghese, inglese, scandinava, de’ Paesi Bassi, e del popolo tedesco, con lieve cenno della slava e dell’americana. Si pon fine con uno sguardo rapido e generale su tutta la materia discorsa, perché il lettore possa con più chiarezza contemplare il razionale ed il necessario del mondo poetico, segregato da’ particolari accidenti.