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v. l’«orlando furioso» | i69 |
E va guardando (ché splendea la Luna) Se veder cosa, fuor eh ’l lito, puote; Né, fuor che ’l lito, vede cosa alcuna. Bireno chiama; e al nome di Bireno Rispondean gli antri, che pietá n’avieno. |
Quest’ultima idea così gentile vi fa precipitare nel tenero. Sale sopra un sasso:
E di lontano le gonfiate vele Vide fuggir del suo signor crudele. |
Queste sono le illusioni d’un dolore femminile. Perde ogni speranza, ritorna al letto e si abbandona ai suoi ultimi lamenti. Impreca a Bireno: poi si spaventa e teme: delle belve, de’ corsari
Cosi dicendo, le mani si caccia Ne’ capei d’oro, e a chiocca a chiocca straccia. |
Succede la furia: e poi la spossatezza: si siede sopra un sasso:
Né men d’un vero sasso, un sasso pare. |