Pagina:De Sanctis, Francesco – La poesia cavalleresca e scritti vari, 1954 – BEIC 1801106.djvu/231

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tuzione al popolo; e il duca di Campochiaro tirarlo per l’abito perché tacesse, infino a che, perdendo pazienza, e che? disse con impeto il Pepe; ma tu pensi pure allo stesso modo, e Carrascosa e D’Ambrosio e Filangieri e tutti quanti: e volgea l’occhio in giro: tutti impallidirono, il re sorrise. Uso all’opera piú che alla meditazione, egli vedea presto e netto, e come rapidamente concepiva, cosí eseguiva. Mai non esitava: tra il pensiero e l’azione non poneva alcun intervallo. L’esitazione è propria di coloro, che in ciascuna quistione vogliono salvar tutto, e pensano a molte cose, alla loro ambizione, ai pericoli, agl’interessi, alla opinione del mondo. Le quistioni per il Pepe erano molto semplici: nessun secondo pensiero gli velava la mente. Procacciare al paese quella libertá che si potea, e soprattutto affrancarlo dallo straniero, qui convergeano tutti i suoi disegni. Amava Gioacchino: è forse il solo re che egli abbia amato. Lo affascinavano il suo nobile portamento, la sua bontá, la sua bravura. Voleva farne un re liberale ed italiano; ma Gioacchino era debole, ondeggiava tra la moglie, i cortigiani ed il Pepe, e non si risolvea. Pepe allora non esitò piú; e cospirò tre volte contro il suo amico, e tre volte i suoi compagni d’arme guastarono il tutto colla loro irresoluzione. Questa stessa irresoluzione perdette Gioacchino, che volle, quando non era piú tempo, e non fu né italiano né francese. Sotto Ferdinando il Pepe prosegui lo stesso disegno, e giá illustre per molti fatti di guerra nell’ultima campagna, usò la sua fama ad ordinare la milizia, a restaurare la disciplina, ad esercitare i borghesi nelle armi, a suscitare nuove speranze di libertá. Le vostre milizie borghesi desiderano la costituzione, gli disse un giorno l’astuto Medici con uno sguardo indagatore. Certamente, rispose il Pepe sbalordendolo colla sua franchezza, e sarebbe savio che il re la concedesse. E quando, dopo cinque anni di lavoro, un’accozzaglia confusa di gente si raccolse in Monteforte impaziente di nuovi ordini, e gli uomini piú notevoli stavansi trepidi e sospesi; il Pepe non esitò, e con poca cavalleria parti di Napoli e proclamò la costituzione. La stessa risolutezza, la stessa ubbidienza alla voce del suo cuore e del suo dovere, senza riguardo di sorta in