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80 | la poesia cavalleresca |
Ecco l’introduzione del poema nel Boiardo:
Signori e Cavalier che v’adunati Per odir cose dilettose e nuove. State attenti, quieti, et ascoltati La bella istoria che ’l mio canto muove. Et oderete i gesti smisurati. L’alta fatica, e le mirabil pruove Che fece il franco Orlando per amore, A’ tempi di re Carlo imperadore. |
Quest’ottava forma un sol periodo, è ben condotta ma vuota: l’autore volea solamente dire: — Voglio cantare ciò che Orlando fece per amore — . Non vi è ricchezza né di pensiero né d’immagini che si uniscano al pensiero principale. Nell’ottava d’introduzione del Tasso v’è invece il difetto opposto: è sovraccarica di determinazioni, anche incidentali.
Il Berni non ha cercato di determinar meglio, ha corretti solo i difetti tecnici. «State attenti, quieti...», pare un maestro che s’indirizzi agli scolari: c’è troppa morgue: e poi «ascoltati» per «ascoltate», «odire» per «udire». Ecco questi quattro versi nel Berni:
Leggiadri amanti e donne innamorate. Vaghi di udir piacevol cose e nuove. Benignamente, vi prego, ascoltate La bella istoria che il mio canto muove. |
Ci ha dato un’aria di galanteria e piacevolezza, ha tolti i difetti grammaticali, e data più armonia al verso:
Et oderete i gesti smisurati, L’alte fatiche e le mirabil prove. |
Lasciando da parte l’«oderete», c’è la pretensione di dire tre cose, non dicendone che una; vi sono tre espressioni per dir lo stesso:
Et udirete l’opere alte e lodate Le gloriose egregie inclite prove... |