Pagina:De Sanctis, Francesco – Lezioni sulla Divina Commedia, 1955 – BEIC 1801853.djvu/61

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dante 55


Il suo orizzonte si è dilargato; molte cittá, molti uomini ha conosciuto; corti, consigli, popoli, i diversi caratteri, le cozzanti passioni, gli artificii e le maschere del viver civile, tutta l’umana realtá gli sta dinanzi aperta come un libro; né ci ha latebra tanto riposta del cuore, ove il sagace suo sguardo non sia penetrato: ha potuto finora scriver sonetti e canzoni; esperto della vita, può ora scrivere un’epopea. Ma troppo amara è la scienza del bene e del male: il mondo in cui mescolavasi il poeta gittava nel suo animo una profonda turbazione: — Che cerchi? — gli domandava un frate: e il vecchio e stanco fiorentino rispondea: — Pace! — ; né la trovò se non per morte. L’uomo ha nel fondo del suo cuore il germe di tutte le passioni, che vi giacciono sopite infino a che alla prima scintilla scoppiano fuori con un impeto, di cui egli stesso si maraviglia. Le agitazioni civili svegliarono in Dante passioni prima ignote, e violentissime e fatte ancora piú acri dalla sventura. Beati quei tempi ne’ quali il poeta con imperturbata calma poteva rappresentare le ire di Achille! Beato l’artista greco che poteva abbandonarsi alla contemplazione della bellezza senza che il grido profano d’interessi mondani venisse a turbare la serena armonia delle sue facoltá! Vi sono tempi, ne’ quali la penna del poeta dev’essere una spada tagliente. La poesia di Dante è una battaglia ch’egli dá a’suoi awersarii: il mondo ch’egli descrive è un teatro, nel quale egli stesso rappresenta una parte, e canta e milita ad un tempo: è Omero, che è egli stesso Achille. Nondimeno l’uomo nuovo non cancellò l’uomo antico. Né è a dire quanto tesoro di amore si nasconda sotto a quelle ire e quanta dolcezza sotto a quella violenza. I suoi biografi non ci rappresentano che un lato solo del suo carattere; i piú lo vogliono fiero, sdegnoso, vendicativo, tanto che è stato bisogno di dimostrare il suo amor patrio; altri, togliendo a difenderlo, ci mostrano ogni suo minimo detto coniorme alla storica veritá ed alla giustizia; e quando leggo la sua vita dettata da Cesare Balbo, io veggo di sotto la penna di questo scrittore, di una severitá tanto amabile e di una temperanza si dignitosa, uscire a poco a poco fa figura di Dante come di una colomba spirante tutto amore e