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Lezione IX

BEATRICE


Vi sono fatti e persone che lasciano nella mente orme incancellabili.

Nel tempo della sventura e del disinganno, quando l’avvenire si rimpiccolisce piú e piú e l’anima si volge indietro indietro, riandando il passato e cercando un punto, in cui possa riposarsi, Dante al di lá della sua tempestosa vita politica trovava Beatrice.

Era ella la stessa? Beatrice ricordanza è egli il medesimo che Beatrice viva? La Beatrice della lirica è la Beatrice della Divina Commedia? Quale parte di sua personalitá è rimasta, quale è ita via, che cosa le si è aggiunto?

Ma determiniamo innanzi i vocaboli.

Che cosa vuol dire Beatrice viva? Forse l’esistere materiale, il reale, lo storico? Il reale è il vero? è tutto il vero? è il vero poetico?

Volgarmente reale e vero è tutt’uno: dicono vero un fatto reale; falso ciò che è foggiato; l’esistere materiale o il reale è solo la veritá; e perciò menzogna la poesia, bugiardi i poeti.

Le credenze popolari sono state spesso serie opinioni della scienza, la quale va ondeggiando tra il vuoto astratto ed il vuoto concreto, infino a che, fatta conscia di sé, coglie il suo contenuto ed il suo metodo. A’ tempi di Dante si avea della poesia questo stesso concetto popolare, e la menzogna poetica non era ammessa se non come velo del vero.