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versioni e comenti di liriche tedesche | 205 |
particolare, di modo che le immagini si fanno sempre più distinte e precise, e tanta finezza e morbidezza di espressione vi scoprono il moderno, sotto l’antico.
2. — «La danza»
versione e giudizio di una poesia tedesca.
Vedi, appena, libar la terra, e a volo | ||
Spiccarsi in alto gli ondeggianti passi! | ||
Ombre vegg’io, de la terrena salma | ||
Sgombre, per l’aër ratte? | ||
O Silfi e genii, son, forse, danzanti | ||
Fra gli eterni splendori? | ||
Qual leggiero vapor, cui tremolante | ||
Culla per l’alto innamorata auretta, | ||
O come navicella lieve lieve | ||
Sopra l’onda d’argento il fianco inchina; | ||
Tale il docile piè l’onda conduce | ||
Di dolce melodia, | ||
E l’eterea persona in alto leva | ||
Il sospiro dell’arpa. | ||
Ed, or, come quei due rompono il cerchio, | ||
E lá dov’è piú folto, il passo ardito | ||
Penetra e inoltra? Vedi: | ||
Subitamente, innanzi a lor la via | ||
S’apre, e, subitamente, si richiude, | ||
Quasi magica mano | ||
Or la mostri, or la celi. Ecco sparita | ||
Tra quegli avvolgimenti | ||
È giá la coppia; e in quel mobile mondo | ||
Ogni ordine si turba e si confonde. | ||
No, no. Di mezzo a quella | ||
Viva ebbrezza de’ cor l’ordine appare; | ||
E di varia bellezza | ||
Orna la grazia i misurati passi. | ||
Ognor si mesce e ognor si ricompone | ||
Il vorticoso aspetto, |