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20 saggi critici

dalla stessa natura del soggetto è perfettissima, e dove gli affetti e i caratteri traspariscono naturalmente e senza sforzo veruno da’ fatti: spesso un tratto solo dipinge l’animo assai meglio che non fanno i piú lunghi discorsi. «Vedete questi bastioni, si dice a Tell; sembrano edificati per l’eternitá.» — Ciò che la mano dell’uomo costruisce — risponde Guglielmo — la mano dell’uomo può abbattere. Dio ci ha dato la fortezza della libertá — ei soggiunge mostrando la montagna. — Vi è mestieri di altro a dipingere Tell? Melchthal dice: «Se alcuno non mi vuol seguire, se tremanti per le vostre capanne e per le vostre greggi voi v’inchinate sotto il giogo della tirannia, io chiamerò i pastori della montagna, lá sotto la libera volta del cielo, lá ove il pensiero non è ancora alterato, ove il cuore è ancor puro». E chi non discerne, nel modo diverso di dire la stessa cosa, l’ardenza impetuosa del giovane Melchthal dalla grave e severa natura di Guglielmo Tell? «Che cerchi in Uri?» domanda Walter Furst a Stauffacher. — «Gli antichi tempi e l’antica Svizzera.» — «Tu li porti con te.» Queste poche parole non sono esse un ritratto?

L’individualismo non concede a Schiller di comprendere la vita in tutto il suo significato: vi è l’uomo, ma appena è qualche vestigio di quell’azione misteriosa ed invisibile che chiamasi Fato. Vi è una specie di fatalismo ch’io direi umano; nascere in tal luogo ed in tal tempo, ricevere tale educazione, vivere accanto a tali uomini, ecco condizioni fatali che traggono seco l’avvenire di un uomo; un grande colpevole non è talora che un grande infelice. «Un’azione malvagia, dice Massimiano, ne trae seco un’altra, alla quale è legata da una stretta catena. Ma come noi che non siamo colpevoli, come siamo stati noi tratti in questo cerchio di calamitá e di delitti? Perché le colpe e gl’intrighi dei nostri padri ci avvincono come nodi di serpi?» — «Io ho sovente udito, dice Beatrice, parlar con orrore di quest’odio mortale de’ due fratelli, ed ora uno spaventevole destino gitta me infelice, me derelitta nel turbine di quest’odio, di questa fatalitá.» Nei Masnadieri per queste condizioni fatali