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delle «opere drammatiche» di f. schiller 2i

Carlo Moor, nato per essere un Bruto, diviene un Catilina, secondo l’espressione da scuola del giovine Schiller. Questa sorta di fatalismo è stata da lui rappresentata con molta veritá, e costituisce ciò che ci ha di vero e di profondo nel concetto dei Masnadieri. Vi è un’altra maniera di fatalismo che chiamiamo il caso. Ecco un giovane. La sua vita non è stata che un sogno! Sognava gloria e grandezza, e quando ei giá si rivela a sé stesso; quando nell’ammirazione de’ suoi amici ei pregusta la gloria, ed osa credere al suo avvenire; quando, idolo de’ suoi compagni, ei può dir loro senza farli sorridere: — nella mia anima vi è qualche cosa, io mi sento nato immortale — , una mano mercenaria va a colpir lui tra mille, ed il suo nome sará dimenticato per sempre!1 Simile destino fu di Desaix, di Andrea Chénier: una palla coglie il guerriero, quando l’immagine della gloria gli sorride dinanzi, e la mannaia interrompe il canto malinconico all’infortunato poeta. Ma il caso non ha potere alcuno sull’ordine delle cose, e se può affrettare o indugiare, non può a lungo contendere con la natura di una situazione. «Che importa, esclama agli ateniesi Demostene, che Filippo sia morto? Voi ne fareste sorgere un altro.» Il popolo romano chiamato a libertá non sa esprimere a Bruto la sua gratitudine, se non col grido servile: — facciamolo Cesare. — Roma ed Atene erano giá serve: caso o uomo non vi potea piú niente. Il caso in Schiller è mostrato sotto quest’ultimo aspetto. La cagione apparente della morte di Wallenstein è il caso. «Oh perché gli ho io aperto questa fortezza!» dice dolorosamente il dabbene Gordon. Ecco la risposta di Buttler: «Non è il luogo, è il destino che cagiona la sua morte». Ma Buttler medesimo s’illude. Traditore e assassino, con quei sofismi onde il reo cerca sottrarsi al rimprovero della sua coscienza, ei si fa un istrumento del Fato per nobilitare a’ suoi occhi il suo fallo. Guglielmo Tell passa per caso dinanzi al cappello di Gessler: il caso ha affrettato, il caso potea ritardare ancora alcun poco il nobile riscatto; ma dopo di aver



  1. Alludevo a Luigi Lavista, ucciso dagli Svizzeri il 15 maggio.