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poesie di sofia sassernò 293

brivido per le ossa, se l’autrice avesse avuto del suo argomento una geniale intuizione. Non un solo vestigio di caratteri o di sentimenti; in quella vece, descrizioni piú o meno felici, che ti mettono sott’occhio la superficie, e ti nascondono il fondo. È una di quelle poesie, che diconsi ad effetto, di cui ce ne ha tante presso i francesi, fondate su di un’antitesi. L’autrice rappresenta i due punti opposti della situazione, in mezzo a cui gitta sbadatamente ciò che è il fondo della poesia:

                                         Elle danse, ardente, enivrée,
Ses pieds ne touchent pas le sol,
Du tambourin la voix cuivrée
Semble imiter le bruit d’un vol;
Sa robe courte et diaphane
Voltige autour d’elle dans l’air,
Elle tourne, tourne, elle plane,
Elle glisse, comme un éclair.
                                   

Eccoci ora all’altro capo della situazione:

                                         ..... comme un spectre à l'œil pâle
Elle se levait, commençait
Une serabande infernale.
Et dansait, et dansait, dansait.
                                   

L’autrice non ha rappresentato che la scena, quel non so che di teatrale, che s’indirizza all’occhio, e lascia vuota l’immaginazione ed il cuore.

Passiamo a’ soggetti puramente lirici, semplici effusioni di sentimento. E ce ne trovi di ogni sorta: collera, gelosia, amore, vendetta, ecc. Prendiamo Le dégoût. È una di quelle poesie, che diconsi intime: l’essere che si spande al di fuori. L’autrice sente disgusto della vita del mondo, cosí sozzo di vizi, di vanitá, d’inganni. Il suo disgusto tiene «du dédain, de la haine, du mépris».

                          Ne me demandez pas, pourquoi fière et hautaine
J’exprime quelquefois le dédain et la haine;
                              Pourquoi dans mes écrits