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294 saggi critici
                          Ne se reflète pas l’universelle joie,
Pourquoi mon pied rétif de la commune voie
                              S’écarte avec mépris.
                    

Ma l’orgoglio, il disdegno, l’odio, il disprezzo non vi stannoche di nome; sono sentimenti estranei al candore della Sassernò, alla mesta soavitá del suo sorriso. Quindi la poesia rimane una pomposa declamazione su’ vizi del genere umano, una vaga generalitá.

                          Le vice a tout flétri sur cette terre impure,
Oú domine l’opprobre, oú règne l’imposture
                              Oú l’or achète tout,
Oú l’austère vertu sans pudeur est raillée,
Oú toute vérité par l’erreur est souillée,
                              Oú nul Dieu n’est debout, etc.
                    

Queste poesie rimangono tutte fuori della sua anima.

Se seguitassimo per questa via, correremmo pericolo di smarrirci in si gran numero di poesie, e riusciremmo a qualche cosa di negativo.

Ci è mestieri una bussola, che ci dia modo di trovare la via diritta: è necessario che innanzi tutto vediamo qual è l’ingegno poetico della Sassernò, se ella è buona a qualche cosa, e a che cosa.

Nelle piú mediocri poesie trovi un non so che d’indefinito, che ti pare profondamente vero; e una cert’aria di tristezza, che, senza sua saputa, s’insinua anche in mezzo alle gioie della vita. Alcuni hanno trovato queste poesie monotone: è la terribile monotonia della sventura. Leggete, e voi direte con me: — Quanto ha dovuto soffrire! quanto soffre questa donna! — . Per alcuni l’universo è la patria, l’amore, e che so io; l’universo di questa donna è il dolore, di cui ha uno squisito sentimento. A voler giudicare delle sue poesie, sembra che costei di buon’ora si sia sentita sola: la piú grande maledizione che pesar possa su di una creatura umana. E foss’ella almeno un carattere forte e compiuto, bastevole a sé stessa! È una di quelle nature