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«clelia o la plutomania» di gattinelli 309

prodotta una impressione rare volte estetica. Ha tenuto viva la mia attenzione, mi ha fatto ridere, mi ha fatto godere; ma non di quel godimento che si gusta innanzi alle bellezze dell’arte e che si chiama estetico. Mi ci sono divertito, come mi diverto a guardare de’ fuochi artificiali o le boccacce di un buffone di piazza. E perché?

Perché il comico egli lo ha cavato da particolari occasionali, esteriori, volgari, e non dall’intimo stesso della situazione; perché quegli stessi particolari fanno una impressione materiale e passaggi era senza lasciare alcuna traccia nell’immaginazione.

Guardiamo prima alla situazione. Il Gattinelli ha inteso tanto parlare dello scopo morale, e che la commedia dee essere emendatrice de’ costumi, e che il vizio dee esser punito e la virtú premiata, e che so altro, che in luogo di abbandonarsi allo spontaneo ed ingenuo sentimento dell’arte, ha dovuto far seco il seguente ragionamento: — Ecco qua un discolo e un giocatore di Borsa, due viziosi in iscena: che ne faremo? La poesia è un sacerdozio; i critici non aprono bocca che non ti parlino di scopo morale. Una commedia senza scopo morale! Tolga il cielo! La passerei bella. Meglio una poesia senza poesia, che senza scopo morale. Bisogna dunque delle due cose l’una, o che i miei due viziosi la finiscano male, o che si convertano a santa vita. — Il Gattinelli ha scelto il partito piú mite; ed ecco in mezzo una savia donna, che si propone di emendare il marito ed il suocero. Cosi il discolo diviene un buon marito ed un buon padre, ed il suocero manda al diavolo la Borsa e i danari e l’avarizia, facendo in un minuto tante buone azioni, da cancellare tutte le cattive della sua vita. Vi fu chi disse, non senza spirito: — Questi plutomaniaci sono, in veritá, buona gente. — Un altro chiamò questa «la commedia delle con versioni». A dire il vero, in grazia dello scopo morale, la commedia finisce col negare sé stessa. Nel giudicare un lavoro soglio per prima cosa spogliarlo di tutti gli accessori ed afferrarne il sostanziale. Che cosa è in fondo questo lavoro? È la conversione di due viziosi operata da una donna. Scopo se-