Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. I, 1952 – BEIC 1803461.djvu/316

Da Wikisource.
3i0 saggi critici

riissimoriissimo, che non ha in sé niente di comico, anzi è la negazione della commedia.

La commedia è la parte prosaica e difettosa della vita, che cerca di farsi valere di rincontro alla poesia e alla morale, a ciò ch’è bello, nobile, generoso, ecc., sostituendovisi e prendendone l’abito esteriore; onde un poeta francese ebbe a dire che «la commedia è la scimmia della tragedia». L’uomo vizioso, per esser comico, non dee porsi come vizioso, sentirsi tale, vergognarsene, averne rimorso; in questo caso abbiamo non piú la commedia, ma il dramma. Deve egli esser contento di sé, parlar leggermente de’ suoi difetti, beffarsi de’ nobili caratteri, degli uomini di cuore, come di bambini, puritani, spartani, inesperti del mondo, viventi nelle nuvole, ed opporre al loro ideale il mondo reale, la vita pratica, il positivo; tale è il fondo della commedia. In apparenza è la negazione della poesia, la caricatura della severa probitá ed onesta, la parodia di tutte le virtú, di tutte le grandi azioni che si ammirano nelle tragedie: una scuola d’immoralitá. Che si ha a fare? — Poniamo in iscena i viziosi e convertiamoli, facciamone gente da bene, risponde il Gattinelli; cosí salviamo la capra e i cavoli. — Cosi avrai uccisa la capra e non avrai salvati i cavoli; avrai distrutta la commedia nella sua radice e non avrai fatta la tragedia. Immaginate il Cardinal Borromeo che si fa a convertire don Abbondio. E voi di quel divino dialogo del Manzoni volete farmene una commedia? e non vedete che il comico li si dissolve a poco a poco sino alla compiuta negazione di sé stesso? Guardate in ultimo don Abbondio, guardatelo commosso e pensoso; egli è cosí poco comico, come Maurizio, che finisce col piangere e col dire: «mea culpa».

E lo scopo morale? Facciamo dunque che i due viziosi sieno in ultimo vituperati, che loro incolga qualche disgrazia. Adagio. O questa fine procede per istretta catena di cause ed effetti da tutti gli antecedenti, ed avrete distrutta la commedia, non ci potendo essere schietta allegria comica, quando lo spettatore vegga a poco a poco balenarsi dinanzi il precipizio, al quale i due viziosi inconsapevolmente camminano incontro; o questa