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«clelia o la plutomania» di gattinelli 3i5

tragedia. Ma tutto questo non era ne’ conti del Gattinelli. Per fare una commedia, ha guastato Clelia, ed ora ti guasta Vittorio. Il comico sopravvanza; que’ rimorsi sono capricci labili, che vanno e vengono, che non lasciano alcuna orma, che non partoriscono alcuna azione; sono un fantasma fuggevole, che si affaccia ed è cacciato via da una risata; e si rimane nel comico. Ma, quando gli giunge all’orecchio la voce della tradita moglie e la situazione diviene assolutamente seria, il Gattinelli si guarda bene dal rappresentarla, dallo svilupparla: come si fa in una commedia? L’azione è si rapida, sopravvengono tanti personaggi comici, tanti accidenti, che gli affetti piú serii trovano appena una interiezione per dire: — vedete che ci siamo anche noi. —

Il giocatore di Borsa non è in sé un personaggio comico: troppo egli è odioso. Non si tratta di un vizio, d’una inclinazione irrefrenabile al gioco; Maurizio è un cattivo uomo, che per sete di guadagno commette cattive azioni. Si può, per esempio, rappresentare comicamente il vizio dell’avarizia, come han fatto e Plauto e Molière e Goldoni; ma non le cattive azioni che ne sono conseguenza. Un avaro, che per danaro ruba o ammazza, non è più materia da commedia, ma da forca. Maurizio che, col riso sul labbro, gitta nella miseria un padre di famiglia! che, con la costanza dell’odio, non lo perde mai d’occhio! che torna giubilando e cantando «alleluja» nella credenza di averlo rovinato e scopre di aver rovinato il proprio figlio! Ma tutto questo, grazia a Dio, non è commedia. Non siamo ancora tanto corrotti che si possa ridere di queste cose: questo fa fremere. Maurizio è carattere da dramma: carattere nuovo e stupendo. Che orizzonte si presentava al Gattinelli! freddi calcoli dell’interesse; le colpevoli agitazioni e trepidazioni del giocatore; le subite vicissitudini della Borsa; e non fantasticare che oro, oro ammonticchiato sulle rovine di tanti infelici, ed appiattarsi come tigre per stendere le unghie all’improvviso, e fare un risolino d’amicizia all’operaio che tu vuoi rovinare, e cacciare tuo figlio, e rinnegare tua nuora, ed affamare i tuoi concittadini, e questo ridendo, facendo croci, prendendo l’aria