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«l’ebreo di verona» del padre bresciani 63

meditate vendette de’ liberali; sono la fredda esecuzione di un articolo del codice settario. Poniamo sia vero, e vediamo in che guisa abbia egli saputo dare a questi assassinii un significato storico e poetico.

L’assassinio preso nella sua apparenza, è un fatto esteriore che, come tutto ciò che è vuota materia, non ha in sé niente di storico o di poetico: il suo senso storico, il suo ideale poetico è nelle cagioni che lo hanno prodotto, e nell’uomo che lo ha commesso. Si assassina per sete di guadagno, per gelosia, per vendetta, per amor di patria, per fanatismo di religione; e l’omicida è uomo o donna, gentiluomo o plebeo, un grande uomo o un’anima abbietta. Se togli via le idee e i caratteri, non vi resta innanzi che un freddo cadavere, un fatto vuoto di significato. Prendiamo ora ad esempio Babette, il solo personaggio che ci è un cotal poco ritratto. Costei dalla Svizzera tira giú fino a Palermo per ammazzare Cestio, denunziatore de’ suoi: e dopo avere per via buffoneggiato co’ congiurati ne’ quali si avviene, coglie il traditore, lo inganna e lo trafigge. Babette non è certo un sicario pagato; è un assassino fanatico, che crede di adempiere il suo dovere. Ma, Dio buono! salvo qua e lá qualche buffoneria, costei non mostra mai di credere a qualche cosa, di amare, di odiare; nessun contrasto, nessun rimorso; è una macchina a vapore che corre e corre; tal che quando giunge ed uccide il suo nemico, tu non sai qual differenza sia tra l’inanimato pugnale e un essere che ha anima. Se volete rappresentarmi l’assassino delle societá segrete, mostratemi come l’anima, in quei convegni, si snaturi a poco a poco. Giovinetta, male esperta del mondo, di un cuore appassionato, di una fantasia mistica, si consacra tutta alla libertá ed alla patria. Le cerimonie strane, i solenni giuramenti, il segreto, il pericolo la esaltano; la resistenza l’enferocisce; il pensiero costante sempre in una cosa attutisce in lei ogni altro affetto che non sia quello: religione, famiglia, amicizia. A’ dolci e nobili sentimenti succedono, senza ch’ella se ne avvegga, tirata dalla invitta necessitá della sua situazione, le piú malvage passioni; la lunga oppressione desta in lei l’odio contro gli oppressori; la usanza con ogni maniera