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«l’ebreo di verona» del padre bresciani 67

tra il brusco ed il bizzarro, e il volto affilato e pallido del Duca di Genova, ed il sorriso di Maria Adelaide soavemente malinconico. Qui trovi espressione, ovvero una rivelazione piú o meno perfetta dell’anima in quelle forme, un sentimento, un pensiero, un’azione. Niente vi è che ti dia un’immagine dei ritratti del padre Bresciani. Entra ora meco da quel sartore o da quel barbiere e guarda: vedrai tre o quattro persone dipinte con le facce stupide ed in diverse attitudini, di prospetto, di lato, di spalla: quelle facce vi sono per mostrarci la moda e l’assetto della barba e de’ capelli; quelle attitudini vi sono per mostrarci la piega e l’attagliarsi dell’abito alle varie positure del corpo: la faccia vi sta per la barba, ed il corpo per l’abito. Noi ci siamo avvicinati al padre Bresciani; ma dobbiamo calare ancora più giú. Ecco il sartore che tiene in serbo abiti di ogni ragione, belli e fatti; e ci volge a tutti e due una cupida occhiata, pensando al tale e tale abito, che ci cascherebbe si bene! che ci direbbe a maraviglia! Noi siamo per questa gente materia di commercio, occasione di spaccio: il barbiere ti guarda alla faccia, il ciabattino a’ piedi, ed il sartore alla vita. E tale è l’obbietto per il padre Bresciani. L’obbietto non ha efficacia sulla sua fantasia, ma sulla sua memoria; in luogo di risvegliare nel suo animo queste e quelle forme, questi e quei sentimenti, gli ricorda le tali e tali frasi impazienti di uscir fuori: — e come ci calzano! come ci si affanno! come suonano bene! e questa, la ci cape anch’essa! come lasciare quest’altra? e ve’ questa che va a capello! e dimenticavo la piú bella! — e compiuto lo spaccio, si frega le mani tutto contento il buon padre Bresciani. Ond’è ch’egli non ti lascia, se non quando ha esausto tutto il suo vocabolario, entrando in particolari tanto minuti che vi si affoga. Eccoti un vascello. In un dizionario per categorie, alla voce vascello troverai infinite voci toscane per nominare le sue parti ed attrezzi, come alle voci cucina, casa, desinare, ecc. Vi troverai i cannoncelli di gabbia, i vergoni, il pappafico di maestra e di trinchetto, le controgiunte di bompresso, i cavi e le gomene di rispetto, il boccaporto di poppa, e tarsiti e filetti e corniciature, ecc., ecc. Quale tentazione per il padre Bresciani! Egli ha