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dell’argomento della «divina commedia» 95

fondato su tradizioni essenzialmente discordi dalla vita moderna: due poesie incompiute. L’una volge le spalle alla vita, l’altra la mescola di elementi discordi.

È inutile discutere quale di questi due soggetti si presentò prima a Dante: se le sue opinioni e le sue passioni politiche gli fecero trovar l’altro mondo come materia acconcissima a manifestarle, secondo che stimano alcuni; o se l’altro mondo, come mi par piú probabile, fu concepito dapprima in sé stesso e seriamente.

Come si sia, Dante fuse questi due soggetti, facendo di sé medesimo lo spettatore, anzi il protagonista del suo mondo. Uomo vivo, penetra nel regno delle ombre, e ci porta seco tutte le sue passioni d’uomo e di cittadino, e fa risonare di terreni fremiti fino le tranquille volte del cielo: cosí ritorna il dramma, e nell’eterno ricomparisce il tempo. Egli è come un ponte gittate tra il cielo e la terra. Alla vista e alle parole d’un uomo vivente le anime rinascono per un istante, risentono antiche passioni, riveggono la patria, gli amici. In seno dell’infinito ripullula il finito; ricomparisce la storia, ricompariscono caratteri e passioni. In mezzo all’immobilitá dell’avvenire vive e si agita l’Italia, anzi l’Europa del decimoquarto secolo, col suo papa e imperatore, coi suoi re e popoli, co’ suoi costumi, i suoi errori, le sue passioni. È il dramma di quel secolo rappresentato nell’altro mondo e scritto da un poeta che è egli stesso uno degli attori.

Con questa felice concezione la poesia abbraccia tutta la vita, cielo e terra, tempo ed eternitá, umano e divino; ciò che di piú astratto ha l’intelligenza, e ciò che di piú concreto ha la realtá!

L’indirizzo dottrinale e mistico dell’altro mondo viene in parte rintuzzato; ed una poesia fondata sul soprannaturale diviene profondamente umana e terrena, con la propria impronta dell’uomo e del tempo.

In grembo del soprannaturale riapparisce la natura terrestre come opposizione, paragone o rimembranza; rivediamo le nostre valli e i fiumi e i monti e le cittá ed i campi. Trasportata la