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schopenhauer e leopardi 133

che a’ servigi dell’intelligenza. Ora tu devi con uno sforzo d’astrazione scindere dall’intelletto il volere; e cosa rimane? Uno stimolo cieco, inconscio, che sforza a operare. Ecco il «Wille» di Schopenhauer.

A. Dunque il principio di tutte le cose è uno stimolo cieco, inintelligente? Non mi va.

D. Altrimenti dai di muso nell’idea, o piuttosto in Campagna.

A. Dunque...

D. Dunque guarda un po’ intorno, e dimmi se non trovi dappertutto il «Wille». In un mondo dove tutto è fenomeno, è lui il vero reale che dá alle cose la forza di esistere e di operare. E non solo gli atti volontari degli animali, ma l’intero organismo, la sua forma e condizione, la vegetazione delle piante, e nel regno inorganico la cristallizzazione, ed insomma ciascuna forza primitiva che si manifesta ne’ fenomeni chimici e fisici, la stessa gravitá, considerata in sé e fuori dell’apparenza è identica con quel volere che troviamo in noi stessi. Egli è vero che negli animali il volere è posto in moto da’ motivi, nella vita organica dell’animale e della pianta dallo stimolo, nella vita inorganica da semplici cause nel senso stretto della parola; ma questa differenza riguarda il fenomeno, lascia intatto il «Wille». Apri ora le orecchie, che viene il meglio. L’intelletto è stato generalmente tenuto come il principio della vita, l’essenza delle cose; vedi che ci accostiamo all’idea. Di qui l’ordine e l’armonia universale, il progresso, la libertá, e quel tale divinizzare il mondo. Ma poiché Schopenhauer ha preso l’umile «Wille», creduto una semplice funzione dell’intelletto, e te lo ha sollevato al primo gradino, l’intelletto è divenuto affatto secondario, un fenomeno che accompagna il «Wille»; ma che gli è inessenziale, che mette il capo fuori solo quando il «Wille» apparisce nella vita organica, quindi un organo del «Wille», un prodotto fisico, un essere non metafisico. L’intelletto può andare a spasso senza che il «Wille» vada via: anzi nella vita vegetale e inorganica non c’è vestigio d’intelletto, e perciò non è il volere condizionato alla conoscenza, come tutti sosten-