Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. II, 1952 – BEIC 1804122.djvu/283

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settembrini e i suoi critici 277

ginazione, palpabile, corpulenta, riccamente abbigliata. Onde nasce un giudizio di poco valore come scienza, monco per rispetto all’arte, ma che è esso medesimo un vera rappresentazione, un lavoro d’arte. Chi oserà notare innanzi a tanta magnificenza di esposizione la superficialitá del giudizio, gli errori nei particolari, e certe contraddizioni e certe confusioni e certe audaci asserzioni? Chi oserá dirgli: — Tu hai profanato Giulietta e Romeo — ? Chi oserá ridere veggendolo affermare gravemente che il Boccaccio ha imitato i latini, perché la voluttá è una idea pagana? Le osservazioni più giuste sembrano una pedanteria quando leggi di queste pagine: ti senti innanzi non lo scienziato, non il critico, ma un artista.

La sua personalitá cosí schietta, cosí sincera, cosí appassionata, cosí plastica ha qui il suo libero sfogo, e si effonde in descrizioni, epigrammi, subiti ravvicinamenti, motti a punta di coltello, tutto con un fare disinvolto e con un’aria d’ingenuitá e di serietá, che è una grazia: e ti solletica e ti attira e ti lega al libro e vi ti tien fisso e immemore come fosse un diario, o, come oggi dicesi, un album, dove il colto viaggiatore, correndo di cittá in cittá, espanda la ricca anima impressionata e commossa da tanta novitá di viste e di costumi. Né mai viaggio alcuno è stato fatto cosí allegro come questo attraverso le epoche della nostra letteratura in compagnia del Settembrini.

Gli è vero che il Settembrini si mette in viaggio con certe idee in capo, con tutto un sistema prestabilito, e con ricca provvisione di carte, documenti e libri di scienza. Ha sentito tanto a dire che oggi è il tempo della scienza, che tutto si vuol fare seriamente, e che non si può parlar d’arte senza ficcarci dentro un po’ di filosofia e di estetica, che il Settembrini arrossirebbe di dire anche a sé medesimo che ha voluto fare ed ha fatto un semplice viaggio artistico. La moda oggi richiede sistemi, metafisiche, teorie, il razionale, come direbbe lo Zumbini, e non il sentimentale; e il Settembrini ci è capitato, e ha voluto sacrificare alla moda, e ha porto cosí il fianco agli strali della nuova generazione.

Ah, Zumbini! ma queste non sono le virtù, sono le debo-