Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. II, 1952 – BEIC 1804122.djvu/321

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machiavelli 3i5

era qualche cosa di concreto, non di sentimentale o di astratto come ai tempi nostri : onde il Machiavelli ebbe a definire Stato libero quello in cui tutto è a beneficio di tutti.

Ebbene, questo concetto splendido del Comune libero era eziandio scaduto, perché i Comuni divennero monopolio di pochi ambiziosi ricchi e potenti, che ne agognarono il dominio: onde si vede un nuvolo di tirannelli, che fu la degenere trasformazione dei Comuni medesimi. L’antico valore dei guerrieri degenerò anch’esso, e la potenza del brando si riassunse negli avventurieri, specie di briganti dei tempi nostri, che taglieggiavano dovunque e mercanteggiavano coi piccoli Stati per vendere la loro potenza. L’Italia adunque, a differenza dell’ Europa che si formava, s’era giá formata, ed aveva anzi oltrepassata la sua civiltá, di cui erano morti tutti i fattori. Ma, se è cosí, perché mai quel secolo fu chiamato «il secolo del risorgimento»?

Anche la decadenza ha la sua storia ed il suo processo. Essa nel suo primo momento è tutta interiore, è una specie di vuoto che si forma nella coscienza; ma l’esterno è galvanizzato ed ha ancora le sembianze della vita. Cosi accadeva allora dell’ Italia, la quale non aveva avuto tempo sufficiente per svolgere la sua civiltá del Medio evo, del XII e XIII secolo: due secoli appena non potevano bastarle. Erano, adunque, gli ultimi bagliori di una civiltá al tramonto, i quali si perpetuavano nel periodo di decadenza, quasi per allargare i confini del precedente ciclo troppo angusto; ma anche questi avanzi di civiltá subivano l’influenza dei tempi e avevano in sé i germi della morte. Infatti, ultimi fenomeni di questa civiltá furono il lusso e l’eleganza. Il lusso è la ricchezza non adoperata a produrre ricchezza, ma a godimento materiale: gl’infingardi nepoti godono delle fatiche degli avi! L’eleganza non è il portato dell’ingegno vero, ma di quello che ammaniera, che liscia, che abbella. L’arte, infatti, manifestavasi nelle sue ultime pulitezze e finitezze colle opere di Raffaello e del Tiziano, colle produzioni letterarie del Poliziano e dell’Ariosto. Lucrezia Borgia, quella donna che tutti sanno, era una signora elegantissima. Cesare Borgia era uno dei piú distinti cavalieri dei suoi tempi. Su