Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. II, 1952 – BEIC 1804122.djvu/323

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machiavelli 3i7


Ciò avrebbe segnato un regresso anche rispetto al papato, il quale ebbe i suoi momenti di maggior grandezza quando, uscendo dalla vita inerte e contemplativa, si mischiò nel movimento della vita esteriore ed ebbe ambizioni secolari. Ora, il Savonarola voleva curare il male dei suoi tempi colle penitenze e colle giaculatorie, credendo cosí di moderare il mal costume; ma egli doveva invece combattere l’ozio. All’ozio ed all’infingardaggine sociale egli propose dei rimedii da convento. Una riforma tentata su queste basi non poteva certamente riuscire.

Disperato di riuscire colla persuasione, e’ ricorse alla violenza; onde si videro le pene corporali per il mal costume, ed ai bestemmiatori si dovevano bruciar le lingue, ad altri peccatori infliggere altre specie di torture. Però la fine di Savonarola, tutti la sanno, fu una fine tragica. Quando Savonarola cadde, cadde con lui la libertá di Firenze; e questo ha contribuito a tramandare il nome di lui ai posteri circondato d’una certa aureola gloriosa. I Medici rientrarono in Firenze col solito corteggio di scherani vendicatori e di persecutori. I seguaci del Savonarola furono tutti puniti; ma si risparmiarono coloro a cui fu schermo l’etá soverchiamente giovanile. Fra questi però vi erano di quelli piú tenaci e persistenti nel seguire le teorie del maestro; e si narra che un giovane a sedici anni, seguace del Savonarola, fosse punito con un’ammenda di duecentocinquanta fiorini. Sapete chi era questo giovane?

Era Niccolò Machiavelli!

Il Machiavelli aveva udito dal Savonarola parlar della corruttela del secolo e dei mezzi occorrenti per guarirne l’Italia.

Niccolò Machiavelli nacque nel i469, mori nel i527, vivendo cinquantasette in cinquantotto anni: fu una vita che abbracciò la fine del secolo XV ed il principio del secolo XVI; e, non altrimenti che quel secolo fu la preparazione di questo, Machiavelli si formò nel primo e si rivelò nel secondo. Povero, ebbe bisogno di procacciarsi un posto per campare la vita; ed a ventinove anni ottenne un posto nella segreteria della Repubblica. Per circa quindici anni fu negli affari della Repubblica ed è ancora noto col nome di «segretario fiorentino».