Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. II, 1952 – BEIC 1804122.djvu/324

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3i8 saggi critici


Che cosa fu questo tratto di vita per Machiavelli? Fu un periodo di vota perduto per l’immortalitá. Io me ne passerei volentieri, se non ci restasse un tesoro di lettere e di scritti suoi d’ufficio. In questi scritti si trovano cose, di cui l’Europa per lo innanzi non aveva idea. Vi si trovano dipinture di popoli e di costumi fatte da lui in occasione delle sue missioni diplomatiche, leggendo le quali si vede in qual modo egli comprendeva gli uomini e concepiva i principi. Appena avvicinava un potentato, confessa egli stesso di non occuparsi di altro che di sapere che cosa vuole, a che mira; quali sono i fini, quali mezzi e forze possiede per raggiungerli. E qui, rispondendo a queste indagini, nei rapporti ch’egli faceva a Firenze esamina minutamente le condizioni del paese dove è stato mandato, ed i costumi dei popoli. In ciò trovate un primo indizio del fondatore futuro della commedia italiana. Machiavelli guardava gli uomini come colui che indaga le altrui azioni, tenendosi però fuori la scena della vita: egli faceva dei ritratti in caricatura, di cui si tenterebbe indarno di uguagliare la bellezza. Udite questo passo in cui vuol dipingere la natura dei francesi e degli spagnuoli:

Il francese ruberia con l’alito per mangiarselo e mandarlo a male, e goderselo con colui a chi l’ha rubato: natura contraria alla spagnuola, che, di quello che ti ruba, mai ne vedi niente.

La Repubblica cadde con Pier Soderini, «ultimo dei repubblicani ed il primo degl’imbecilli». Allora Machiavelli fu gettato sul lastrico, o destituito, come direbbesi ora. Mentre il povero Machiavelli si adoperava a curare un poco il suo scarso patrimonio, usci in campo una congiura contro i Medici, e Niccolò, preso tra i sospetti, fu torturato.

Ma tralasciamo codesto; chi vuol sapere di piú, non dee far altro che leggere due suoi sonetti, o piuttosto epigrammi; e vi troverá dipinte al vivo le sue sofferenze, e il modo altero e sdegnoso con cui le sopportava. È nota la sua vita a San Casciano, dove si manteneva facendo tagliar legna dal suo piccolo bosco e vendendole. È una tragedia vera, sotto la forma