Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/140

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sostan-ziale, l’idea stessa di quella societá nella sua forma, cioè in quella sua contraddizione tra il parere e l’essere; tra la vanitá della forma e la nullitá del contenuto. E l’ironia dèi cercarla non negli accessorii, nelle frasi, in riflessioni e motti, ma nella forma generale della composizione, perché l’ironia è qui non questo o quell’accidente, ma il tutto, anzi lo spirito che move il tutto. Essa è nella pompa epica della rappresentazione, nell’applicare a quella vita fatua e frivola le forme di Virgilio e di Omero. Si è detto sia un genere nuovo. Ma è antico quanto iln mondo. È la guerra de’ topi e de’ ranocchi, contraffazione delle forme omeriche, è la Moscheide di Teofilo Folengo, è la sostanza naturale della satira, quando la forma non risponde piú allo spirito, e il contrasto è giá noto alla coscienza universale. Allora non è bisogno che di mostrarlo: la societá parla da sé. Quella pompa epica non è una lussuria dello spirito, una forma subiettiva umoristica, e tanto meno un seicentismo; è la stessa realtá, la cosa stessa, perché la serietá della rappresentazione risponde alla serietá che si poneva in quelle forme sociali, in quell’arte della vita. Parini ci mette di suo il rilievo, e non lo cerca giá nel suo spirito, ma nella stessa societá, perché ad ottenerlo gli basta atteggiarla e situarla in modo che il contrasto faccia piú spicco. Immedesimato con l’argomento, vivente ivi dentro, attinge quell’unitá e semplicitá di composizione che era l’ideale di Orazio. C’è un ordine esterno e meccanico, un filo cronologico, nel quale si svolge tutta quella serie di occupazioni frivole. Ma ci è sotto un ordine organico, un’idea unica, secondo la quale si sviluppa tanta varietá di materia, e che dá al tutto una sola e propria fisonomia.

Ciascuna concezione ha nella sua natura la sua virtú e i suoi difetti. Sono difetti non procedenti dall’artista, ma fatali, inerenti alla concezione. E anche questa composizione ha il difetto delle sue qualitá. Innanzi tutto non è un’azione, è una descrizione. Non è un eroe, di cui si narrino ironicamente le alte geste, come il Don Chisciotte e il Baldo del Folengo. È una societá descritta, non messa in atto. E descritta con unitá cosí severa e serrata, con tale uguaglianza di tono, che l’unitá di