Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/148

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matura, e non ha la forza di rifare il corso degli anni, di ricondurre la gioventú. La maturitá è certo l’etá piú splendida della vita, non il principio, ma il risultato, è piuttosto la nobile corona della storia, che stimolo e inizio a una nuova storia. Appresso a lei viene la vecchiezza e la dissoluzione: e prendono posto popoli nuovi, piú giovani, eterna legge della natura: la dissoluzione degli uni è la generazione degli altri.

La scienza cresce a spese della vita. Piú dái al pensiero, e piú togli all’azione. Conosci la vita, quando la ti fugge dinanzi, e te ne viene l’intelligenza, quando te n’è mancata la potenza. Manca la fede, e nasce la filosofia. Tramonta l’arte, e spunta la critica. Finisce la storia, e compariscono gli storici. La morale si corrompe, e vengon su i moralisti. Lo Stato rovina, e comincia la scienza dello Stato. Gli Iddii se ne vanno, e Socrate li accompagna della sua ironia; la repubblica declina, e Platone costruisce repubbliche ideali; l’arte se ne va, e Aristotile ne fa l’inventario; la vita pubblica si corrompe, e sorgono i grandi oratori: l’eloquenza delle parole succede all’eloquenza de’ fatti. Livio narra la storia di una grandezza che fu, con un preludio che chiameresti quasi un elogio funebre. E non so che funebre spira dallo sguardo profondo e malinconico degli ultimi storici, Tucidide e Tacito. La vita è sciolta, e Seneca aguzza sentenze morali. La vita è morta, e Plutarco passeggia fra le tombe e raccoglie le memorie degli uomini illustri.

Può dunque la scienza, l’ultimo frutto della vita, ricreare l’albero della vita? Io conosco, e posso dire con veritá: — Dunque, io posso — ? Anzi non sarebbe vero che la scienza è l’ultima produzione della forza vitale, l’ultimo «io posso» della vita, la vita ritirata nel cervello, dove ricomincia la sua storia, una nuova storia, piena di maraviglie, che pure è la sua coscienza, e non la sua potenza, mancate a lei tutte le forze produttive, «vivendi causae», mancata al sentimento religioso la fede, alla morale la sinceritá, all’arte l’ispirazione, all’azione l’iniziativa, la spontaneitá, la freschezza della gioventú?

La scienza potè illustrare, ma non potè rigenerare la vita greca e la vita romana. Non potè, e credette di poterlo, e