Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/163

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la scienza e la vita i57


vostro pensiero, nato ieri, appena e male assiso nel vostro intelletto, e che non è ancora in noi volontá, sentimento, fede, immaginazione, coraggio, iniziativa, disciplina, non è ancora energia? Quel pensiero voi potete schernirlo, ma è piú forte di voi; perché sente, immagina, crede, fa quello che pensa. Dicono: — Lasciamo fare allo spirito de! mondo. Abbiamo fede nel progresso. Il tempo e la libertá matura tutto — . Certamente. Anch’io ho fede nel progresso dell’umanitá, ma non nel progresso della nazioni; e se il processo è di dissoluzione, il tempo e la libertá non matura che la morte. E poniamo pure che la societá sia sana ed abbia le sue forze intatte; ma dunque la scienza non è parte anche lei di questo spirito del mondo? Un tempo tutto era lei; e oggi sará divenuta semplice spettatrice della storia, e abdicherá ad ogni suo potere sopra questa pianta che si chiama uomo, e la sua ultima conclusione sará: — Lasciamo fare e lasciamo passare — . Lei ha potuto costringere la natura a camminare piú rapida, ha creato il vapore; e quando si tratta dell’uomo, ora che il movimento sociale è accelerato, ora che i secoli si chiamano decennii, attenderá tra noi che il tempo faccia il suo comodo e maturi quando gli viene?

La libertá di tutti o per tutti è oramai un punto acquisito, giá oltrepassato dalla scienza, non contrastato piú, invocato anche dagli avversarii. La missione della scienza è oggi di dare a questa libertá un contenuto, di darle il suo contenuto, non invadendo le altre sfere della vita, ma lavorando ivi dentro e trasformandole. Abbiamo giá un contenuto scientifico, un complesso d’idee, che chiamiamo lo spirito nuovo. Ciò che rimane è che sia davvero spirito. La scienza continuerá nelle sue alte regioni il suo processo di elaborazione e di formazione; ma ciò che urge, è che ella mi crei questo spirito nuovo. I milioni di analfabeti scossero un giorno le nostre fibre. — Illuminiamo gli intelletti, sentii dire; qui è il rimedio. Leggere e scrivere, far di conti, un libriccino de’ doveri e delle creanze, storie e favolette; e la scienza penetrerá ne’ piú bassi fondi della vita e se li assimilerá. — Or questa istruzione mi contenta assai medio-