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la scienza e la vita i6i


fino dentro di voi? Se la scienza non può ricostituire quest’uomo interno, meglio il di fuori, guasto e viziato com’è, che il vuoto. Questo sará il grido di tutti, anche degli uomini colti, e questo spiega le reazioni. La societá non può vivere lungamente sopra idee che non generano, non organizzano; e dopo varie oscillazioni si adagerá per stanchezza nel suo stato antico, quale l’hanno fatta i secoli.

Forse io carico le tinte. Ma trovo intorno a me apatia ne’ fatti, presunzione nelle parole. E pui bisogna sferzarla questa apatia, umiliarla questa prosunzione. Le mie inquietudini sono oggi il tormento de’ piú elevati intelletti, il problema de’ problemi, la missione urgente della scienza. Una volta tutto era filosofico, oggi tutto è sociale. Abbiamo la fisica sociale, la fisiologia sociale, l’economia sociale, antropologia, pedagogia, tutti sono intorno a questo grande malato. Ci è un cumulo di scienze che si potrebbero.chiamare con una parola: la medicina sociale. La grande medicina era un tempo l’istruzione, e ora che l’istruzione ha reso tutt’i suoi frutti in Germania, giá non basta piú, e Virchow, impensierito, invoca una educazione nazionale. La scienza dee organizzarmi questa educazione nazionale: dee imitarmi il cattolicismo, la cui potenza non è il catechismo, ma è l’uomo preso dalle fasce e tenuto stretto in pugno sino alla tomba; dee imitarmi quei suoi organismi di granito, su’ quali ella picchia e ripicchia da secoli, e ancora invano.

Ciascuna scienza ha la sua epoca. La vita corre lá dove si sente riflessa, colta dal vero, come si trova; quella è la scienza vivente, che fa battere 1 cori, che ha un’azione sulla vita. Oggi la vita si sente attinta da un malore incognito, la cui manifestazione è l’apatia, la noia, il vuoto, e corre per istinto colá dove si parla di materia e di forza, e come ristaurare l’uomo fisico, e come rigenerare l’uomo morale. Letteratura e filosofia, scienze mediche e scienze morali, tutte prendono quel riflesso e quel colore. Rifare il sangue, ricostituire la fibra, rialzare le forze vitali, è il motto non solo della medicina, ma della pedagogia non solo della storia, ma dell’arte; rialzare le forze vitali,

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De Sanctis, Saggi critici.-iii