Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/20

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ginazione o impeto di passione. Quelli che si lasciano signoreggiare da vane immaginazioni, sono «cervelli deboli». Quelli che si gittano nelle imprese senza considerare le difficoltá, sono «uomini bestiali». E «chi governa a caso, si ritruova alla fine a caso». E sono «matti» quelli che operano secondo passione, ancorché nobile e generosa. E sono «sciocchi» quelli che seguono il «comune ragionare degli uomini» e le «vane opinioni del popolo». «Chi disse uno popolo, disse veramente uno pazzo! perché è un mostro pieno di confusione e di errori; e le sue vane opinioni sono tanto lontane dalla veritá, quanto è, secondo Tolomeo, la Spagna dalla India.» Né è bene «stare al giudicio» di quelli che scrivono, e in ogni cosa «volere vedere ognuno che scrive: e cosí quello tempo che s’arebbe a mettere in speculare, si consuma in leggere libri con stracchezza d’animo e di corpo, in modo che l’ha quasi piú similitudine a una fatica di facchini, che di dotti».

Il nostro uomo savio e perfetto non ha fede che nel suo giudicio proprio, nel suo «speculare», e nella evidenza del fatto, che scopre ogni fallacia di apparenza; «quanti dicono bene che non sanno fare; quanti m sulle panche e in sulle piazze paiono uomini eccellenti, che adoperati riescono ombre!». Egli crede che i fatti umani sieno determinati dalle inclinazionie passioni e opinioni degli uomini, e che ci sia perciò un’arte della vita pubblica e privata, fondata sullo studio e la cognizione del cuore umano, scienza affatto sperimentale. E qual maestro in quest’arte! Nessuno è piú addentro di lui ne’ motivi piú occulti e con piú cura dissimulati delle nostre azioni; né piú sicuro in determinare gli effetti piú lontani, o quella lenta successione di cause poco sensibili e poco osservate, le quali spiegano quei «moti delle cose», che al volgo pajono rovine subitanee. Fra tanta varietá di accidenti e di opinioni e di passioni nessuna cosa lo sorprende e lo sgomenta o lo turba, perché considera ogni cosa «etiam minima», e di tutto sa trovare il bandolo, e nei piú diversi casi della vita prevede e provvede, da’ piú alti negozii dello Stato alle piú umili faccende della famiglia. Il suo sguardo, ne’ casi piú improvvisi freddo e tran-