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il lettore preferisce una mezza intelligenza e un mezzo gusto, e lo pianta li. O cosa importa a lui il concetto scientifico, il principio della ereditá? Questo, se vuole, lo vedrá in Darwin o nelle lezioni del professore Tommasi. Un lavoro d’arte non spiega e non dimostra; materializza e forma, a quel modo che secondo il professore Tommasi l’uomo nella cellula proligera materializza tutto sé stesso, il suo tipo umano, vizii e virtú, difetti, malattie e bellezze. In questa virtú inconsciente è l’artista. E parimente il lettore non domanda come si spiegano i fatti, ma se li vuol vedere avanti muoversi come li vede nel mondo. Il valore de’ fatti e anche la loro spiegazione dee risultare dallo stesso loro succedersi e concatenarsi e dal vivo della rappresentazione. Se voi ponete a quelli per base una idea critica e spiega ti va, e fate di quella il perno e la chiave de’ vostri racconti, il lettore non vi siegue.

D’altra parte, la scienza può bene concentrare l’attenzione su di un solo principio e stabilirlo in tutt’i suoi aspetti, e poi passare ad altro. Ma un lavoro d’arte è rappresentazione simultanea della vita, e voi non potete spiegarmela con un solo fattore, senza mutilarla e insieme esagerarla. Il principio ereditario non è il solo fattore della vita, e se voi volete ridurmi la vita a quello, cadete in esagerazione. In effetti, la logica della vita vi costringe a metter ne’ vostri racconti molte cose che sono fuori di quel principio e anche contro. Il vostro Pascal voi me lo chiamate una eccentricitá della natura. Ma la natura è cosí piena di queste eccentricitá che talora la eccezione diviene regola. E a ogni modo è impossibile che voi tiriate avanti con questo filo conduttore senza stiracchiature, e costruzioni artificiose, e applicazioni forzate, che fanno sorridere. E all’ultimo, che gusto c’è ad imparare con si lungo cammino e intricato quello che si legge in mezz’ora in una pagina scientifica?

Scommetto che non ci sia stato nessun lettore cosí paziente, che abbia potuto seguire il romanziere in tutt’i suoi andirivieni ereditarii. Ma cosa importa a lui? È la sua idea fissa, ed è l’energia di questa idea, che ha fatto di lui un artista. Gli è parso di vedere nuovi colori, nuovi movimenti e attitudini dei