Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/257

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studio sopra emilio zola 25i


fatti, nuovi processi e spiegazioni. Ha avuto come una rivelazione di un nuovo mondo dell’arte, e lo ha amato, e se n’è ispirato. £ quella idea che gli ha data la pazienza di cosí vasti orditi, e di cosí tenaci connessioni, e gli ha aguzzata l’invenzione e gli ha aperte le piaghe piú occulte delle azioni umane.

Se vogliamo comprendere e gustare Zola, dobbiamo dimenticare la sua idea, quella appunto che gli ha acceso il sangue ed esaltato il cervello. O piuttosto dobbiamo farla nostra idea, spogliandola di quelle forme particolari sotto alle quali è apparsa a Zola. Invano il maestro ci sgriderá e ci chiamerá all’ubbidienza. Per noi il filo è rotto, l’omnibus è in rovina, la parentela è dimenticata, tutta quella costruzione anatomica-fisiologica-ereditaria con tanto studio ingegnoso messa su va in dileguo. Leggiamo romanzo per romanzo, prendiamo i personaggi cosí come sono, e poco ci cale il loro cognome, e di chi sieno o nipoti o zii; sono essi innanzi tutto che c’interessano; è il romanzo in sé stesso che ci piace o ci dispiace; le derivazioni, le origini, le connessioni, le spiegazioni le rendiamo all’autore; non è roba che ci possiamo assimilare.

Quando abbiamo innanzi uno di questi romanzi, diciamo subito: — Ecco un romanzo realista, — e ci facciamo a quella forma e a quel processo. Ci troviamo anche il principio ereditario; ma lo mettiamo a posto, e non gli diamo una importanza né principale, né grande; l’istinto artistico ci porta a mirare l’attuale e il presente, e le origini le lasciamo all’archeologia. Ben vogliamo nel presente mirare qualche cosa che è morto come catena degli esseri; ma è un sentimento filosofico di cui teniamo conto nell’arte, come di cosa accessoria. Quella che ci pizzica e ci stimola è la vita in atto, nella sua realtá. E perché questo troviamo in Zola, diciamo: — L’idea di Zola è il realismo. — Sicuro, risponde Zola; ma la fonte delle fonti, il principio de’ principii, la realtá della realtá, è il legame ereditario; un romanzo non si può intendere che non si leggano tutti; la mia opera non è questo o quello, è il tutto, è un universo; fuori di qua non ci è piú creazione, ci è il caos; volete voi distruggere il mio universo, volete il caos? — Si, lo vogliamo, e