Vai al contenuto

Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/261

Da Wikisource.

studio sopra emilio zola 255


coscienza di sé, che può essere effetto miracoloso della grazia divina, non certo conseguenza spiegabile dello sviluppo naturale. In questa ingenua e buona creatura, fatta una statua ideale in mezzo a questo basso mondo, troviamo non piú lei, ma i fini e l’idea del suo creatore. Questo è l’ideale di convenzione, o la costruzione ideale.

Vediamo ora Miette e Silverio, un episodio ideale in mezzo al basso mondo rappresentato da Zola. Anche loro fanno parte di questo basso mondo e lo portano nel sangue e te lo fanno sentire in mezzo alla poesia della loro gioventú! Miette è figlia ad un avventuriere condannato per ladro, raccolta in una casa per caritá, e chiamata da’ monelli la figlia del ladro. Ha dal padre la robustezza e il coraggio, e le sue tonde e vigorose braccia fanno stupire. Maltrattata, soverchiata, ingiuriata, provocata e provocante, minacciata e minacciosa, tutto questo fondo volgare è trasformato e purificato dall’amore. Ama Silverio, e nessuna religione le ha insegnato il pudore nell’amore. Senza religione, senza educazione, semplice figlia della natura, ha dell’amore una ignoranza eguale al desiderio. Amare è per lei sentire in Silverio come un fratello, e andare dove lui, e parlare a lui, stare insieme, cuore a cuore.

Quando dice a Silverio: — Tu non devi amarmi come sorella; voglio qualcosa di piú; — è grido di natura, non è parola d’impudica. Se tiene alta la bandiera nella battaglia contro il colpo di Stato, gli è perché Silverio è lá, presso a lei. E se non fugge, se tra’ fuggenti sta sempre li, ritta la bandiera, e se cade avvolta con quella, non è bravura, non è sentimento del diritto, non è religione della bandiera, o cosa sa lei di tutto questo? Sono atti inconscienti, che a lei non sono belli e non brutti, sono cosa naturale. Non l’ammiriamo, perché non poteva fare altrimenti. L’impressione che ci fa è questa: la cosa doveva andare cosí. L’uno artista vuole che noi ammiriamo Lucia; l’altro vuole che noi comprendiamo Miette. L’uno sotto forme reali è un idealista; l’altro sotto forme ideali è un realista L’ideale vi è spiegato e messo a posto.