Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/285

Da Wikisource.

zola e l’«assommoir» 279


pubblico lavatoio, dov’ella va a lavare i panni sudici de’ suoi bambini; guardatela in quella lotta tra lei e la «grande Virginie», a occhiate, a parole e poi a secchi d’acqua, e poi con l’acqua bollente, e poi con le percosse. Qual è il carattere di loro due? Quella è una parigina, la vince nella procacia dello sguardo e delle parole: Gervasia si mostra semplice, goffa, una provinciale. Quella ricorre alla frode, e la forza di lei è lo sdegno della donna offesa.

Questa è Gervasia, lasciata sola co’ bambini in rue Poissonnière, alle barriere di Parigi, com’è a dire a Porta Capuana o Nolana, dov’è agglomerata la parte piú laida della cittá.

Che cosa sará Gervasia? Quello che la fará l’ambiente in cui è costretta a vivere.

Zola è il pittore della corruzione parigina. Nella Curée rappresenta l’alta societá affarista e licenziosa, mescolata con elementi ignobili; nel Ventre de Paris dipinge la popolazione parigina de’ mercati; nell’Assommoir la vita degli operai alle Barriere.

Questo racconto non è solo la storia di Gervasia, ma una storia sociale.

E se volete averne un concetto, guardate Napoli. Napoli non ha ancora i suoi quartieri bassi? Non vi è mai giunta la voce di certi covili, dove stanno ammassati padri, figli, madri, senza aria, senza luce, tra lordure perpetue, cenciosi, laceri, scrofolosi, anemici?

Nessuno di noi ha avuto stomaco di andare lí e studiare quella miseria: il disgusto ce ne allontana.

Ebbene, questo coraggio ha avuto Zola in Parigi, ed un altro, D’Haussonville, che ha fatto studii interessanti sull’Enfance de Paris; ed è andato a studiarla nelle ultime taverne e nelle case piú laide. Zola è stato anni in mezzo a questo mondo infetto, ha veduto da vicino il vizio, ha sentito il puzzo e non si è turato il naso, ha sentito le parole oscene e non si è turato le orecchie. Andava colá con l’animo di un professore di anatomia, che squarta cadaveri umani per cercarvi la scienza; con l’amore di un s. Francesco di Sales o di un Alfonso Casanova,